Queste foto forse sono poco naturalistiche, ma documentano un evento che non avevo mai avuto l’occasione di osservare.
Tutto è cominciato quando ho notato una coccinella sulla tenda della cucina; era una Harmonia axidris, una specie alloctona, introdotta per la lotta biologica e diventata ormai molto comune. Per questo motivo ho ritenuto che non fosse interessante da fotografare e l’ho ignorata.
Dopo quattro ore la coccinella era ancora nella stessa posizione è ciò mi ha insospettito: osservandola da vicino ho notato un piccolo bozzolo posto sotto di essa; la coccinella muoveva le zampe e la testa, ma non si spostava di un millimetro.
Sicuramente il bozzolo era quello di un parassita. Avevo già visto qualcosa di simile allevando bruchi trovati in natura, ma non pensavo che una tale sorte potesse toccare anche alle coccinelle. Volevo capire chi fosse il parassita quindi, con molta cautela e una buona lente di ingrandimento, ho tagliato uno per uno tutti i fili di seta che legavano il bozzolo alla tenda e ho inserito il tutto in un vasetto, coccinella inclusa. Se provavo a separare il bozzolo dalla coccinella, quest’ultima si agitava; si calmava solamente quando la rimettevo nella posizione originaria.
Dopo qualche giorno, dal bozzolo è emerso un piccolo imenottero Braconidae; con ogni probabilità si tratta del Dinocampus coccinellae. Questo parassita è veramente terribile: depone un solo uovo nel malcapitato ospite e la larva si sviluppa all’interno dell’addome, mangiando solo le parti non vitali; la coccinella in questo modo continua a nutrirsi e a fare la sua vita di sempre. Quando la larva diventa matura, emerge per impuparsi, ma prima inocula un virus che colpisce il sistema nervoso e trasforma la coccinella in un insetto zombie, cioè totalmente privo di volontà. Il coleottero è costretto a muoversi rimanendo sopra al bozzolo, diventando una perfetta guardia del corpo; le coccinelle sono infatti animali carnivori, dai colori accesi, quindi sono temute dagli abitanti del micromondo che potrebbero attaccare la pupa.
Immediatamente dopo essere nato, il Dinocampus ha cercato di inoculare un uovo nella prima coccinella a portata di mano (anzi, di ovopositore), cioè la stessa da cui era emerso; mi è quindi nato il sospetto, visto che non aveva avuto modo di accoppiarsi, che si riproduca per partenogenesi; non ho però trovato riscontri su questo aspetto della sua biologia.
La coccinella ha continuato a muoversi per diversi giorni anche dopo la nascita del parassita; sicuramente questa cosa potrà sembrare molto crudele. Dobbiamo però sforzarci di non giudicarla col metro umano, ma vederla solo per quella che è: un metodo molto efficace per riprodursi in un mondo dove esiste un’unica regola: quella dalla sopravvivenza della specie.