Mi ha sempre affascinato il modo in cui la natura provvede alle proprie necessità. La piramide alimentare, la competizione delle piante per la luce, l’adattamento evolutivo ai diversi ambienti, alle diverse condizioni climatiche, i processi fermentativi e putrefattivi, hanno portato, al netto del contributo antropico, alla natura quale oggi la conosciamo, affascinante, struggente, ma anche istintiva, spietata, a volte incomprensibile.
Già la televisione ci aveva abituati alle straordinarie immagini di meravigliosi animali che lottano contro altri animali per la sopravvivenza, storie di predatori e prede, o di animali costretti a compiere strabilianti e avventurosi viaggi migratori.
Oggi è Internet a proporci, a volte in modo ossessivo, bellissime fotografie di animali, spesso uccelli. Raramente, però, si accenna a esseri viventi molto meno vistosi ma che, trovandosi alla base della piramide alimentare, sono quelli che garantiscono silenziosamente la sopravvivenza di tutta la catena. Si tratta dei produttori (come le piante e le alghe) e dei decompositori (come i batteri e i funghi).
La fotografia di questi piccoli esseri viventi è un genere preso in considerazione solo da una minoranza di fotografi naturalisti. Vero è che la fotografia della componente più minuta, quella microscopica, richiede attrezzature e tecniche che non sono alla portata di tutti, ma è anche vero che richiede molto tempo da dedicare soprattutto alla ricerca e alla preparazione dei campioni. Tuttavia la macrofotografia dei funghi macromiceti (per esempio quelli con gambo e cappello) ha molte analogie con la macrofotografia dei fiori, richiedendone le stesse attrezzature e quasi le stesse tecniche di ripresa. Eppure, rispetto alla massa dei fotografi naturalisti, continuano a essere pochi coloro che si dedicano alla fotografia dei funghi e degli altri piccoli abitatori dei boschi, soprattutto con finalità artistiche.
Sì, ho parlato proprio di finalità artistiche, quindi di un approccio meno documentaristico e più estetico, poiché anche in queste “creature” dei boschi c’è bellezza.
Funghi e licheni, ma anche i muschi, hanno una loro bellezza; più appariscente quella dei funghi macromiceti (come non pensare ai bellissimi esemplari di Amanita muscaria, dal cappello rosso vivo cosparso di punti bianchi), meno vistosa quella dei licheni e dei muschi, ma solo perché molto piccoli! In quest’ultimo caso ci vengono in soccorso gli accessori macro: obiettivi, tubi di prolunga, soffietti, anelli di inversione ottica, lenti addizionali. Per gli organismi ancora più piccoli, come le muffe (funghi micromiceti) e i funghi mixomiceti (funghi mucillaginosi, appartenenti al regno dei Protisti), si deve fare ricorso necessariamente ai microscopi. C’è, comunque, da dire che certi funghi mucillaginosi possono formare masserelle anche di notevoli dimensioni e con colori molto accesi, ben visibili e facilmente fotografabili con attrezzature comuni.
Una passeggiata in un bosco ombroso e umido ci consente di scoprire questo micromondo che si sviluppa sul terreno, sulle foglie marcescenti, sulla corteccia dei tronchi, che riveste rami e rocce, che colonizza ogni organismo morto, riducendolo in sostanze minerali.
Ovviamente tra gli abitatori di questo mondo in miniatura non possiamo dimenticare gli insetti e le loro larve, capaci di rosicchiare il legno morto (insetti saproxilici).
Negli ultimi mesi mi sono dedicato molto alla fotografia dei piccoli abitatori dei boschi, concentrandomi principalmente sui funghi (soprattutto quelli con gambo e cappello), sui licheni e sui muschi. Numerose sessioni di fotografia macro e close-up, svolte tra i boschi dei Monti Iblei (Sicilia sud-orientale) e la Pineta Ragabo (Etna nord), mi hanno consentito di esplorare il micromondo che è alla base stessa della sopravvivenza e dell’evoluzione di questi boschi.
Ne è nata una raccolta di fotografie che può far capire, attraverso la bellezza della natura, che anche le “creature” più piccole e apparentemente insignificanti hanno una loro estetica, un ruolo importantissimo e un fascino del tutto particolare. D’altronde non capita anche a voi di sorridere tutte le volte che incontrate occasionalmente un fungo durante le vostre passeggiate fotografiche?
Le fotografie che seguono rappresentano solo una esigua parte di ciò che ho fotografato nei boschi, in autunno, e sono state realizzate tutte nel Bosco Contessa (Monti Iblei).















